Un'importante pronuncia della Suprema Corte ha per la prima volta dato pieno valore di prova alla scrittura privata, anche non registrata, utilizzata dal contribuente per resistere alla pretese dell'Erario nel processo tributario.
Infatti, la Corte di Cassazione, con la recentissima ordinanza n. 7644 del 9 marzo 2022, ha specificato che la scrittura privata di riduzione del canone di locazione non deve essere necessariamente registrata, ma può essere liberamente valutata dal giudice unitamente ad ulteriori elementi, quali ad esempio l'esistenza di versamenti bancari di importo corrispondente al canone ridotto, versati dal conduttore occupante l'immobile oggetto di locazione.
E' stato così riconosciuto pieno valore probatorio ad un "documento di parte", quale appunto la scrittura privata non registrata, meramente sottoscritta fra due parti quali il locatore ed il conduttore di un immobile oggetto di locazione.
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