La data del 15 ottobre 2020 segnerà, salvo proroghe, la fine della fase di emergenza Covid.
Ciò significa che allo spirare di tale giorno l'Agenzia delle Entrate potrà ricominciare la sua attività di riscossione dei crediti tributari che sino ad allora era rimasta sospesa.
Riprenderanno, ad esempio, le notifiche delle nuove cartelle di pagamento o degli accertamenti esecutivi che Agenzia Entrate Riscossione aveva già formato in questi mesi e che attendono di essere inviate ai contribuenti. Allo stesso modo anche gli Enti locali, cioè Regioni e Comuni, potranno procedere alla riscossione dei loro tributi, come il bollo auto, l'Imu o la Tari.
Contemporaneamente, riprenderanno anche le azioni esecutive di riscossione forzata nonchè le misure cautelari che colpiscono i beni del debitore apponendo su di essi un vincolo.
Le procedure già avviate in precedenza e successivamente congelate ricominceranno da dove si erano fermate e le nuove procedure potranno essere intraprese per colpire i beni dei contribuenti rimasti inadempienti ai pagamenti richiesti.
Ma cosa potrà pignorare il Fisco dopo la fine dell'emergenza Covid? Quali sono i limiti?
Si tratta di una disciplina molto articolata, in cui regole ed eccezioni rendono sempre molto difficile comprendere in quale caso possa essere inquadrata la propria situazione personale.
Vi sono norme che pongono limiti ai pignoramenti sulle abitazioni, sui crediti da lavoro dipendente, sulle pensioni, sui sussidi, nonchè su attrezzi di lavoro e veicoli.
Ogni caso necessita una analisi personalizzata, poichè, ad esempio, ulteriori limitazioni sussistono qualora convivano più procedure esecutive sul medesimo soggetto.
Per tutte queste ragioni si invita il lettore a seguire gli aggiornamenti sulla pagina Blog del nostro sito al seguente link e a contattare lo studio al numero 051.0216069 per ottenere una rapida tutela qualori colpiti da un atto di riscossione.
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